Per divin’arte

by Ilaria Rossi

ROMA – Dante Alighieri, un uomo dai mille volti e allo stesso tempo grandiosamente inconfondibile. E’ stato egli poeta, letterato, politico, studioso di filosofia e teologia. Ma l’opera che gli ha donato la fama e l’impronta indelebile nell’immaginario collettivo è la Divina Commedia: la descrizione del viaggio che ha compiuto nei tre regni dell’oltretomba. Le emozioni vissute durante la discesa agli inferi e l’ascesa al Paradiso sono strettamente legate alle vicende di vita: l’amore per Beatrice, l’esilio da Firenze e la speranza di un rinnovamento politico e sociale rappresentano i cardini senza i quali non è possibile capire la figura di Dante.

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25 marzo 2020, Roma – Un’insolita giornata silenziosa e assolata. Firenze e le Gallerie degli Uffizi sono vuote, così come tutte le vie delle città d’Italia che ricordano la data immaginaria in cui Dante comincia il suo viaggio ultraterreno. La Commedia è il testo che ha fondato la lingua italiana letteraria e che ha promosso il volgare toscano a lingua unificatrice del Bel Paese attraverso la trasfigurazione in poesia di leggende, superstizioni, miti classici e filosofia del mondo antico.

“Non per foco ma per divin’arte” è l’esposizione virtuale del complesso museale fiorentino per celebrare il genio dantesco attraverso una mostra tematica di 25 opere introdotte da Paolo Procaccioli, professore di Letteratura Italiana all’Università della Tuscia, specializzato in letteratura volgare rinascimentale. Il percorso parte dalla figura di Dante e la relazione con l’arte: 4 immagini che raccontano la tensione artistica stimolata dall’espressività visiva del genio, diviso tra l’essere un personaggio storico di rilievo e successivamente un letterato appassionante. Ci si addentra poi nella visione artistica del tempo di Dante: si possono ammirare opere di Cimabue e Giotto e, in tal modo, comprendere l’innovazione della pittura giottesca: reale nella rappresentazione e nei tratti rispetto all’astrazione bizantina, i cui connotati sono l’anti-plasticità e l’anti-naturalismo al fine di stilizzare le figure e immergere chi osserva in un mondo monumentale e soprannaturale. A seguire la parentesi sulle fattezze di Dante: l’affresco di Andrea del Castagno racchiude tutte le caratteristiche con cui tutt’oggi immaginiamo il poeta girovagare per le vie della sua adorata Firenze. Volto lungo e grave, occhi sporgenti, malinconici e neri, naso aquilino e umile nel portamento: queste caratteristiche si sono cristallizzate per sempre in un modello ripetuto in svariate opere d’arte, sia pur con minime variazioni di stile.

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Continuando ad esplorare le opere, ci si imbatte in un dipinto di Sandro Botticelli dove si può piacevolmente notare come la supplica di San Bernardo alla Vergine Maria, presente nel Canto XXXIII del Paradiso, sia riportata nell’ormai nuova lingua italiana diffusa da Dante “Vergine Madre, figlia del tuo figlio”. L’opera è creata dal pittore basandosi sulla visione di Dante: la Vergine tiene in braccio Gesù bambino ed è attorniata da angeli e santi. È inoltre risaputo che Lorenzo Pierfrancesco De Medici commissionò all’artista oltre cento disegni su pergamena per poter godere delle tre cantiche anche visivamente. Questo dipinto è solo uno degli esempi ispirati al mondo visionario della Commedia: non pochi artisti hanno fatto rivivere l’Inferno, il Purgatorio e il Paradiso dantesco attraverso opere ammirabili ancor oggi nella loro leggendaria attualità. Ne è un’ulteriore testimonianza l’affresco di Giovanni da San Giovanni, irriverente artista che nel Seicento colse tutta la fragilità di Dante e degli uomini che affrontano le avversità della “selva oscura” ad ogni sorgere del sole.

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A seguire, si scoprono numerose opere di artisti che hanno dimostrato notevoli capacità nel dipingere le storie dei personaggi della Commedia attraverso le immagini e le opere plastiche. Il viaggio immaginario intrapreso da Dante va oltre ogni comprensione umana, è straordinario, drammatico, tragico nel suo splendore, un’ascesa di emozioni che gettano l’animo in subbuglio nell’Inferno e regalano pace nella bellezza infinita ed insostenibile da cuore umano nel Paradiso. Un’opera senza eguali, prediletta dal mondo artistico in tutti i secoli e che ancor oggi suggestiona ed ispira.

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Il viaggio nella Divina Commedia non può esaurirsi in poche opere, tanti sono gli artisti che si sono lasciati travolgere dalla storia delle storie. Ogni tappa di questa mostra virtuale regala commozione e spunti per approfondire il viaggio spirituale e divino che ognuno di noi sta compiendo soprattutto in questi giorni in cui le città sono deserte e si fanno ammirare in tutta la loro bellezza come mai prima d’ora.


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