Appunti geofantasiosi
by Marilisa Mainardi
BOLOGNA – «In questo quaderno sono raccolti gli appunti lasciati da un misterioso viaggiatore. […] Anche nelle storie del nostro misterioso viaggiatore non tutto sembrerà vero e non tutto sembrerà falso. Come se uno strano incantesimo avesse convinto le pagine degli atlanti e dei libri di storia a confondere le immagini, ridisegnare i confini, disperdere le storie delle città così come le conosciamo».
Quando ho incontrato “Appunti di Geofantastica” ero al Festival dell’Editoria Indipendente che si tiene ogni anno ad Avezzano, una città piuttosto grande in provincia de L’Aquila. Si direbbe una cosa assai di nicchia, invece, in quel bel giardino accanto alla sede comunale, erano presenti numerosi espositori disponibili e contenti di chiacchierare di letteratura, editoria e piccoli tesori tascabili.
A catturare la mia attenzione è stata la casa editrice Lavieri di Villa d’Agri (Potenza). Tantissimi libri per bambini e ragazzi, stampe e lavori originali di illustratori, cartoline, persone sorridenti e cordiali. Tra i vari libri che sono tornati con me a Bologna, devo dire che il più originale è quello di cui parlerò qui: “Appunti di Geofantastica”.
Di che cosa si tratta? I due autori, Gianluca Caporaso e Sergio Olivotti, hanno immaginato di visitare delle città realmente esistenti e di raccontarne le loro storie in maniera fantasiosa, traendo spunto dai loro nomi. In questo modo Corleone diviene la città dei coraggiosi, Ischia ha invece perso una “m” o una “f” o una “r” a seguito di un maremoto e il cartello di benvenuto all’isola si è irrimediabilmente rotto, oppure Cosenza diviene la città senza cose.
Il libro appare proprio come un quaderno di appunti di viaggio: i disegni hanno uno stile molto semplice, proprio come se appartenessero a qualcuno che ha preso nota delle cose durante la visita ad un luogo o a un altro. La semplicità del tratto si accompagna ad una coinvolgente espressività, in grado di far sorridere e stupire. Ai disegni si aggiunge, proprio come fosse un quadernetto tenuto in una tasca e pronto ad essere usato di getto, materiali presi in prestito da altri ambiti: carte da parati, etichette di pubblicità, codici a barre, ritagli di giornale, timbri.
Si potrebbe pensare che questo sia un libro esclusivamente per ragazzi in età scolare, in realtà è molto godibile anche dagli adulti e anzi, proprio per la sua natura così leggera e coinvolgente, si presta anche ad una lettura di concerto, che non avvenga soltanto nella solitudine che normalmente occorre per un’attività coma la lettura.
“Appunti di Geofantastica” ci strega perché è un’idea assolutamente originale: i racconti in essa contenuti sono così ben narrati da sembrare quasi veri, come ci dice la premessa presente all’inizio di quest’articolo.
E’ una narrazione che ci parla di sogni, di verosimile, di quante storie possano esistere se si usano la fantasia e l’humor e di quanto anche il mondo adulto possa – se vuole – imparare a sognare. Questo quaderno, audace e onirico, è in grado di portare il lettore in un mondo infantile, in uno spazio intimo e rasserenante, in forte contatto con l’io-bambino: davvero imperdibile per tutti gli amanti della graphic novel e per tutti coloro che sono a caccia di tesori al di fuori dei grandi circuiti editoriali.