Palazzo Albergati: il barocco è servito

Palazzo Albergati: il barocco è servito

by Eleonora Maldina

BOLOGNA – Una domenica di sole, tarda mattinata, brunch con la famiglia: l’immagine di un fine settimana piuttosto ordinario. Ma questo quadretto prende vita in Italia, dove l’ordinario cede quotidianamente il posto allo straordinario.

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La straordinarietà in questo caso e’ data da Palazzo Albergati, una maestosa villa del Seicento che svolge il ruolo di pittoresco sfondo per un’esperienza gastronomica altrettanto sontuosa. Commissionata e costruita nella seconda metà del XVII secolo, la villa apparteneva agli Albergati, una potente famiglia nobile di politici e diplomatici bolognesi. Ubicata nella campagna vicina al paese di Zola Predosa, a pochi chilometri da Bologna, la villa doveva svolgere la funzione di casa di campagna per le vacanze della famiglia. Ma fu, e continua ad essere, molto più di questo.

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Progettata dal rinomato architetto bolognese Gian Giacomo Monti e costruita in circa vent’anni, Villa Albergati fu presto insignita del titolo di “palazzo” per via delle sue dimensioni imponenti e degli interni sontuosi che riflettono pienamente il più spiccato gusto barocco, creando un netto ma piacevole contrasto con la sobrietà degli esterni. Tale contrasto rispecchia le multiple funzioni di Palazzo Albergati: residenza estiva, ma anche sede delle attività terriere della famiglia e soprattutto status symbol. Se da un lato, infatti, sui pavimenti del grande atrio si possono ancora vedere i segni lasciati dai carri che trasportavano i prodotti agricoli dai campi circostanti, dall’altro, basta salire un piano di scale per trovarsi davanti ad ampie sale squisitamente decorate e a soffitti impreziositi da bellissimi affreschi.

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Camminando all’interno della villa si coglie a pieno il livello di prestigio di cui questa nobile famiglia godeva nel XVII e XVIII secolo. Ogni dettaglio di Palazzo Albergati racconta una storia di ricchezza e potere: le scale imponenti, ciascuna caratterizzata da uno stile e forma diversi; il magnifico Salone d’Onore, che si sviluppa su due piani e culmina in un’alta cupola decorata con uno splendido orologio a soffitto; il prezioso mobilio, conservato quasi interamente nel suo stato originale: sedie, madie, maniglie, dettagli in vetro e marmo.

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Ma è solo quando si osservano i soffitti che si può davvero ammirare il più grande contributo che gli Albergati fecero sia alla propria fama che all’arte barocca: le pareti del palazzo sono infatti ornate da tre cicli di affreschi che rappresentano scene mitologiche e soggetti dal significato allegorico, politico e morale. Queste superbe opere furono realizzate tra il 1600 e il 1700 da alcuni dei maggiori esponenti della scuola barocca bolognese, tra cui Alboresi, Colonna, Burrini, Bigari e Valliani.

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Che Palazzo Albergati fosse stato costruito e decorato per impressionare i suoi visitatori risulta ancora più evidente quando la guida riporta alcuni aneddoti sulla grande festa di inaugurazione della villa. Durante e dopo i lavori di costruzione, nei circoli dell’aristocrazia bolognese si vociferava che la famiglia fosse sull’orlo della bancarotta a causa delle spese eccessive, così il proprietario Girolamo Albergati decise di porre fine a tali voci facendo sedere i suoi ospiti su sacchi di monete d’oro al posto delle sedie. Un gesto piuttosto fiero (e sfacciato) che diceva a gran voce: “siamo così ricchi che ci possiamo sedere sui soldi”.

Ciò che rende oggi Palazzo Albergati ancora più unico è che è ora possibile godere della sua magia (quasi) come fecero qualche secolo fa Napoleone, Goldoni, Voltaire e altri ospiti illustri. Dopo la morte dell’ultimo esponente della famiglia nel 1855 e un XX secolo di tumulti, la villa è stata acquisita da una compagnia specializzata nel settore convegnistico ed espositivo ed è ora sede di congressi, ricevimenti, esibizioni e brunch gourmet domenicali seguiti da un tour guidato dell’edificio. Tenuto nelle sale da pranzo affrescate al piano terra, il brunch di primavera è una vera e propria esperienza sensoriale: lunghi tavoli da buffet ricoperti di prelibatezze locali occupano due sale, mentre una terza è interamente dedicata a scenografici dessert. In altre parole: un piacere per gli occhi e per il palato. Ampi saloni decorati con piacevoli scene rurali sono arredati con tavoli rotondi dove pranzano gli ospiti. Mentre si gusta un delizioso antipasto e si conversa con gli altri commensali in questo ambiente suggestivo, è facile lasciarsi trasportare indietro nel tempo e rivivere l’esperienza di lusso, convivialità e spensieratezza che pervadevano i ricevimenti e le feste barocche degli Albergati. Dopotutto, sognare non costa niente. O, nel nostro caso, costa solo il prezzo di un brunch.

 



[Palazzo Albergati]

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