Il marinaio dalle infinite città
by Iride Finzi Contini
Il marinaio dalle infinite città,
cammina, respira e solitario se ne va.
Quale amore più intenso e vivo,
un tuffo pericoloso per un cuore diviso da troppe nazioni.
Quante donne sono state sfiorate sulla soglia delle loro scricchiolanti porte?
Quante donne hanno versato quella lacrima nascosta sul cuscino?
Nessuno le ha mai scorte. Pianti silenziosi con lo stomaco di pietra che solo i loro cuori sanno.
E dove andrai ora?
Le ombre dei palazzi avvolgono i ricordi.
Neve palpitante, ovattate anime unite in un infinito abbraccio senza tempo.
Profumo di pelle e pesche esotiche e nel verde degli occhi promesse che stentano a mantenersi.
Si strinsero così forte quella notte che il dirsi addio fu un timido eco di dolore.
Marinaio dalle infinite città, lei, in fondo, lo sa.
Il senso delle ore, il volo del tempo e lingue di respiri. Il cuore si è aperto ed è caldo, le Alpi dall’alto.
La valigia sul letto non è pesante quanto l’aria che si nasconde dietro le tende scure.
Quanti cuori ancora aspettano, quanti sogni ancora sfuggono.
Amori di velluto e lacrime, dentro e fuori.
Il metró per lei quel mattino non fu mai così freddo ed infinitamente lento.
Il marinaio dalle infinite città,
cammina, respira e solitario se ne va.